martedì 8 novembre 2011

Conti correnti all'estero e quadro RW

ATTENZIONE: la disciplina del modulo RW è stata profondamente riscritta. Leggi anche il nuovo post de ilcontribuenteonesto.
Nei mesi scorsi ho pubblicato sul blog due post che hanno riscosso enorme successo: Monitoraggio fiscale: il quadro RW e Aprire un conto corrente all'estero. Le visite, come accennato, sono state tante, ma allo stesso tempo ho ricevuto altrettante mail a cui non ho potuto rispondere per mancanza di tempo. Le domande che sono pervenute al blog, anche tramite i numerosi commenti, sostanzialmente hanno evidenziato l’incertezza dei contribuenti rispetto alla compilazione del benedetto quadro RW e più in generale degli obblighi legati al monitoraggio fiscale di cui al d.l. 28 Giugno 1990 n. 167, Rilevazione ai fini fiscali di taluni trasferimenti da e per l'estero di denaro, titoli e valori. Ho deciso perciò di affrontare nuovamente la questione con un nuovo post dedicato al monitoraggio fiscale che sia però molto più ricco di informazioni di modo che ogni dubbio dei lettori possa essere fugato evitando l’intasamento della mia posta elettronica.
Il post è articolato in paragrafi distinti secondo lo schema che propongo fin da subito invitandovi a leggere tutto e non solo il riepilogo:

1. SOGGETTI MONITORANTI E SOGGETTI MONITORATI
2. TRASFERIMENTI E CONSISTENZE ESTERE DI NATURA FINANZIARIA
   2.1. Trasferimenti per ragioni diverse dall’investimento all’estero
   2.2. Attività estere di natura finanziaria
   2.3. Trasferimenti al fine di costituire attività estere di natura finanziaria
3. RIEPILOGO

1. SOGGETTI MONITORANTI E SOGGETTI MONITORATI

Come scritto anche in uno dei post precedenti, l'impianto disciplinare del 167/1990 si regge su due cardini:
  1. obbligo per gli intermediari residenti che intervengono nel rapporto di trasferimento di denaro (banche, SIM, Poste Italiane S.p.a. ecc.) di mantenere evidenza del trasferimento (da e verso l'estero per importi complessivamente superiori di euro 10.000) e delle generalità del soggetto residente (persone fisiche, enti non commerciali, società semplici e associazioni equiparate ai sensi dell'art. 5 del Tuir) che dispone la movimentazione finanziaria;
  2. obbligo per i soggetti citati poc'anzi di indicare in dichiarazione dei redditi, e specificamente nelle rispettive 3 sezioni del quadro Unico RW:
    1. i trasferimenti da e verso l'estero effettuati senza il tramite degli intermediari finanziari di cui al punto 1 per ragioni diverse dall'investimento all'estero (flussi finanziari);
    2. le consistenze all'estero accumulate grazie ai trasferimenti di cui sopra (stock finanziari);
    3. i trasferimenti da, verso e sull'estero che abbiano interessato gli investimenti e le attività finanziarie detenute all'estero di cui sopra (flussi finanziari).
Fin dai primi articoli del testo normativo di riferimento si evince la distinzione tra soggetti monitoranti e soggetti monitorati. Assodato che ai sensi dell’articolo 1 del 167/1990 i primi soggetti sono le banche, le società di intermediazione mobiliare, l’Ente Poste, le società finanziarie e fiduciarie eccetera, i soggetti monitorati sono invece le persone fisiche, gli enti non commerciali, le società semplici e le associazioni a queste equiparate ai sensi dell’art. 5 del Tuir, residenti nel territorio dello Stato italiano naturalmente. «Non sono, invece, oggetto di “monitoraggio” ex art. 1 del D.L. 167 del 1990, le società di capitali e gli enti commerciali soggetti ad IRES né le società di persone (e gli enti ad essi equiparati) che svolgono attività commerciali; ciò per la ragione fondamentale che si ritiene che tali soggetti possano attestare le proprie movimentazioni da e verso l’estero nonché i redditi conseguiti mediante investimenti esteri o derivanti da attività estere di natura finanziaria sulla base dei loro dati di bilancio e della loro contabilità»*.

2. TRASFERIMENTI E CONSISTENZE ESTERE DI NATURA FINANZIARIA

La seconda distinzione importante nell’ambito del monitoraggio fiscale che ci interessa (denaro, conti correnti e conti deposito) è quella tra trasferimenti e attività di natura finanziaria detenute all’estero.

2.1. Trasferimenti per ragioni diverse dall’investimento all’estero

Secondo le istruzioni di compilazione del modello Unico pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate «la Sezione I riguarda i trasferimenti da e verso l’estero relativi ad operazioni correnti ossia per cause diverse dagli investimenti ed attività estere di natura finanziaria, effettuati attraverso non residenti senza il tramite di intermediari residenti se l’ammontare complessivo di tali trasferimenti nel corso del periodo d’imposta sia stato superiore ad euro 10.000».
Introduco adesso in questo breve elaborato il contributo della Circolare 45/Edel 13 Settembre 2010 con cui l’Agenzia delle Entrate fornisce alcune delucidazioni riguardo al tema del monitoraggio fiscale. Con particolare riferimento ai trasferimenti effettuati per ragioni diverse dall’investimento all’estero e dalle attività di natura finanziaria, la circolare specifica che tali operazioni sono quelle che vengono disposte, a titolo di esempio, per il sostenimento di spese correnti all’estero, per motivi di studio, di salute eccetera. Pertanto, volendo ulteriormente esemplificare, non sono oggetto di monitoraggio le spese mediche sostenute tramite bonifici internazionali effettuati tramite una banca italiana.
«Quanto all’individuazione dei trasferimenti che sono oggetto di dichiarazione ai sensi dell’art. 2, deve evidenziarsi che tale obbligo dichiarativo non sussiste:
  • laddove comunque si verifichi l’intervento di un intermediario residente tenuto alle rilevazioni di cui all’art. 1 del D.L. 167 del 1990;
  • laddove i trasferimenti abbiano riguardato investimenti all’estero o attività estere di natura finanziaria, come si evince anche dalle istruzioni per la compilazione del modulo RW della dichiarazione dei redditi; e ciò perché siffatti trasferimenti rientrano nell’ambito applicativo dell’art. 4, comma 2, e sono quindi oggetto di dichiarazione ai sensi di tale disposizione (in concreto mediante la compilazione della Sezione III del modulo RW della dichiarazione dei redditi); 
  • per i trasferimenti “estero su estero”, dal momento che la previsione normativa fa riferimento ai soli trasferimenti “da e verso l’estero” (come del resto si evince anche dalle istruzioni per la compilazione della Sezione I del modulo RW). […]. L’obbligo di dichiarazione di cui all’art. 2 del D.L. n. 167 del 1990 viene concretamente adempiuto mediante la compilazione della Sezione I del modulo RW»*.

2.2. Attività estere di natura finanziaria

Passiamo alla Sezione II del quadro RW. Occorre fissare un concetto molto importate: non si parla più di flussi finanziari, cioè di movimenti di denaro, ma di consistenze di denaro ovvero soldi che il giorno di San Silvestro (31 Dicembre per i laici ortodossi!) giacciono in qualche posto fuori dai confini del territorio italiano. Le indicazioni fornite dalle istruzioni di compilazione del modello Unico pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono poco confortanti per il contribuente che voglia accendere un conto corrente all’estero ed evitarsi la noia di compilare il quadro RW; infatti si legge: «Le attività estere di natura finanziaria sono quelle attività da cui derivano redditi di capitale o redditi diversi di natura finanziaria di fonte estera. Queste attività vanno sempre indicate nella Sezione II del presente modulo in quanto potenzialmente produttive di redditi di fonte estera imponibili in Italia». Poi le stesse istruzioni, così come anche la Circolare 45/E del 13 Settembre 2010, propongono un’elencazione di prodotti finanziari che vanno indicati nella Sezione II tra cui ritroviamo: «depositi e conti correnti bancari costituiti all’estero indipendentemente dalle modalità di alimentazione (ad esempio, accrediti di stipendi, di pensione o di compensi)». ATTENZIONE! Qui viene la parte migliore. Infatti l’art. 4, c. 4, del 167/1990 prevede una serie di esoneri oggettivi strettamente connessi alla compilazione della Sezione II del quadro RW. Scelgo di riportare di seguito le parole della importantissima Circolare 45/E del 13 Settembre 2010 (per chi non l’avesse ancora capito, questa circolare è da leggere per intero e con estrema attenzione).
«In sostanza, sono previste tre distinte fattispecie di esonero:
  1. per le attività finanziarie affidate in gestione o in amministrazione agli intermediari finanziari residenti, anche se non è stata esercitata l’opzione per l’applicazione dei regimi del risparmio amministrato o gestito di cui agli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 21 novembre 1997, n. 461;
  2. per i contratti produttivi di redditi di natura finanziaria conclusi attraverso l’intervento degli intermediari finanziari residenti in qualità di controparti ovvero come mandatari di una delle controparti contrattuali;
  3. per i depositi e i conti correnti intrattenuti all’estero.

In tutti e tre casi l’esonero dagli obblighi di monitoraggio compete a condizione che i redditi di natura finanziaria siano riscossi attraverso l’intervento di un intermediario residente anche nel caso in cui quest’ultimo non abbia applicato sui proventi alcuna forma di prelievo alla fonte (a titolo di imposta sostitutiva o di ritenuta a titolo d’acconto o d’imposta). Pertanto, l’esonero in questione discende direttamente dall’incarico di riscossione dei proventi conferito dal contribuente all’intermediario residente e non dipende dall’esercizio della sua qualità di sostituto d’imposta che in determinati casi può anche non verificarsi. […] Con riferimento ai conti correnti all’estero, l’obbligo di compilazione del modulo RW non sussiste qualora il contribuente dia apposita disposizione alla banca estera presso la quale è detenuto il conto di bonificare gli interessi maturati sul conto estero (immediatamente e comunque entro il mese della maturazione) su un conto corrente italiano intestato al medesimo contribuente, dando specificazione nella causale dell’ammontare lordo e dell’eventuale ritenuta applicata all’estero. Tale disposizione può essere resa dal contribuente anche nell’ipotesi di un conto corrente infruttifero nel presupposto che l’incarico può avere ad oggetto i proventi che dovessero maturare in futuro per effetto, ad esempio, di modifiche contrattuali successivamente intervenute».

2.3. Trasferimenti al fine di costituire attività estere di natura finanziaria

Le famigerate istruzioni di compilazione della dichiarazione dei redditi ci ricordano che «l’obbligo di compilazione del modulo RW riguarda anche i trasferimenti che nel corso del periodo d’imposta hanno interessato gli investimenti e le attività, sempreché l’ammontare complessivo dei movimenti effettuati nel corso del medesimo periodo, calcolato tenendo conto anche dei disinvestimenti, sia stato superiore a euro 10.000. I movimenti possono riguardare i trasferimenti:
  • dall’estero verso l’Italia;
  • dall’Italia verso l’estero;
  • tra due stati esteri o nell’ambito del medesimo stato estero (in tal caso si parla di trasferimenti “sull’estero”).
Quest’obbligo, da adempiere mediante la compilazione della Sezione III del presente modulo, sussiste anche se al termine del 2010 i soggetti interessati non detengono più investimenti o attività all’estero, in quanto a tale data è intervenuto il disinvestimento o l’estinzione dei rapporti finanziari, e qualunque sia la modalità con cui sono stati effettuati i trasferimenti (attraverso intermediari residenti, attraverso intermediari non residenti o in forma diretta tramite trasporto al seguito). Poiché sono esonerati dalla compilazione della Sezione III i movimenti che nel corso dell’anno non hanno superato complessivamente l’importo di euro 10.000, occorre specificare che in caso di investimenti e disinvestimenti il flusso va considerato in valore assoluto. Pertanto, con riferimento ad un contribuente che detiene un conto corrente estero sul quale ha effettuato un disinvestimento pari a 6.000 euro ed un investimento di 5.000 euro, non c’è esonero e l’ammontare complessivo dei movimenti da dichiarare nella sezione è pari a 11.000 euro».
La questione della compilazione della Sezione III del quadro RW, cioè quella che accoglie i trasferimenti effettuati al fine di costituire attività estere di natura finanziaria, è la più spinosa. Leggendo la circolare 45/E del 2010 sembrerebbe che non ci si può in nessun caso sottrarre all'obbligo di compilazione di questa sezione: «Quest’obbligo, da adempiere mediante la Sezione III del modulo RW, sussiste anche se al termine del periodo d’imposta i soggetti interessati non detengono investimenti all’estero né attività estere di natura finanziaria, in quanto a tale data è intervenuto il disinvestimento o l’estinzione dei rapporti finanziari, e qualunque sia la modalità con cui sono stati effettuati i trasferimenti (attraverso intermediari residenti, attraverso intermediari non residenti o in forma diretta tramite trasporto al seguito). Tale obbligo sussiste, quindi, anche nell’ipotesi in cui i trasferimenti siano oggetto di rilevazione da parte degli intermediari secondo le disposizioni contenute nell’articolo 1 del decreto legge n. 167 del 1990». Tuttavia il mio parere è che con particolare riferimento ai conti correnti e ai conti deposito anche in questo caso trova applicazione il disposto dell'articolo 4, comma 4 del decreto legge 167 del 1990 secondo cui: «Gli obblighi di indicazione nella dichiarazione dei redditi previsti nei commi 1 e 2 [rispettivamente Sezione II e Sezione III n.d.a.] non sussistono per i certificati in serie o di massa ed i titoli affidati in gestione od in amministrazione agli intermediari residenti, soggetti all'imposta sostitutiva di cui all'articolo 2, commi 1-bis e 1-ter, del decreto legislativo 1 aprile 1996, n. 239, indicati nell'articolo 1, per i contratti conclusi attraverso il loro intervento, anche in qualità di controparti, nonché per i depositi ed i conti correnti, a condizione che i redditi derivanti da tali attività estere di natura finanziaria siano riscossi attraverso l'intervento degli intermediari stessi».

3. RIEPILOGO

Il decreto legge 167 del 1990 prescrive una serie di adempimenti sia a carico dei contribuenti che detengono attività di natura finanziaria all'estero e/o che trasferiscono denaro fuori dall'Italia (soggetti monitorati) sia a carico degli intermediari che intervengono in dette operazioni (soggetti monitoranti). Gli obblighi imposti ai soggetti monitorati si sostanziano nella presentazione del quadro RW contenuto nel modello di dichiarazione dei redditi e più specificamente nella compilazione delle tre sezioni che compongono lo stesso quadro.
  1. SEZIONE I DEL QUADRO RW (ART. 2 DEL D.L. 167/1990):
    1. la sezione accoglie i trasferimenti effettuati per ragioni diverse dall'investimento all'estero (per sostenere spese mediche, per motivi di studio, per sostenere spese correnti in generale);
    2. chi trasferisce denaro all'estero mediante intermediari non residenti è obbligato alla compilazione del quadro RW;
    3. l’obbligo di dichiarare questo tipo di trasferimenti «non sussiste:
  • laddove comunque si verifichi l’intervento di un intermediario residente tenuto alle rilevazioni di cui all’art. 1 del D.L. 167 del 1990;
  • laddove i trasferimenti abbiano riguardato investimenti all’estero o attività estere di natura finanziaria, come si evince anche dalle istruzioni per la compilazione del modulo RW della dichiarazione dei redditi; e ciò perché siffatti trasferimenti rientrano nell’ambito applicativo dell’art. 4, comma 2, e sono quindi oggetto di dichiarazione ai sensi di tale disposizione (in concreto mediante la compilazione della Sezione III del modulo RW della dichiarazione dei redditi);
  • per i trasferimenti “estero su estero”, dal momento che la previsione normativa fa riferimento ai soli trasferimenti “da e verso l’estero” (come del resto si evince anche dalle istruzioni per la compilazione della Sezione I del modulo RW)»*.
  1. SEZIONE II DEL QUADRO RW (ART. 4 COMMA 1 DEL D.L. 167/1990):
    1. la sezione accoglie le consistenze estere accumulate in seguito ai trasferimenti di cui alla Sezione III perciò non si tratta di flussi di denaro ma di stock di ricchezza;
    2. secondo la Circolare 45/E del Settembre 2010 proprio con riferimento ai conti correnti e ai conti deposito «l'obbligo di compilazione del modulo RW non sussiste qualora il contribuente dia apposita disposizione alla banca estera presso la quale è detenuto il conto di bonificare gli interessi maturati sul conto estero (immediatamente e comunque entro il mese della maturazione) su un conto corrente italiano intestato al medesimo contribuente, dando specificazione nella causale dell’ammontare lordo e dell’eventuale ritenuta applicata all’estero».
  2. SEZIONE III DEL QUADRO RW (ART. 4 COMMA 2 DEL D.L. 167/1990):
    1. la sezione accoglie i trasferimenti che nel corso del periodo d’imposta hanno interessato gli investimenti e le attività di natura finaziaria e alla luce delle indicazioni dell'Agenzia delle Entrate è quella che ancora genera i maggiori dubbi;
    2. secondo le istruzioni dell'Agenzia delle Entrate l'obbligo di compilazione della Sezione III sussiste anche se al termine del 2010 i soggetti interessati non detengono più investimenti o attività all’estero, in quanto a tale data è intervenuto il disinvestimento o l’estinzione dei rapporti finanziari, e qualunque sia la modalità con cui sono stati effettuati i trasferimenti (attraverso intermediari residenti, attraverso intermediari non residenti o in forma diretta tramite trasporto al seguito);
    3. leggendo la Circolare 45/E del 2010 sembrerebbe che non ci si può in nessun caso sottrarre all'obbligo di compilazione di questa sezione tuttavia il mio parere è che con particolare riferimento ai conti correnti e ai conti deposito anche in questo caso trova applicazione il disposto dell'articolo 4, comma 4 del decreto legge 167 del 1990 secondo cui: «Gli obblighi di indicazione nella dichiarazione dei redditi previsti nei commi 1 e 2 [rispettivamente Sezione II e Sezione III n.d.a.] non sussistono per i certificati in serie o di massa ed i titoli affidati in gestione od in amministrazione agli intermediari residenti, soggetti all'imposta sostitutiva di cui all'articolo 2, commi 1-bis e 1-ter, del decreto legislativo 1 aprile 1996, n. 239, indicati nell'articolo 1, per i contratti conclusi attraverso il loro intervento, anche in qualità di controparti, nonché per i depositi ed i conti correnti, a condizione che i redditi derivanti da tali attività estere di natura finanziaria siano riscossi attraverso l'intervento degli intermediari stessi». Occorre sottolineare che nelle istruzioni dell'Agenzia delle Entrate la compilazione del quadro RW non viene considerata con riferimento specifico ai conti correnti e ai conti deposito, ma viene affrontata in generale. Lo stesso succede nella Circolare 45/E.
Credo che questo post possa fugare la maggior parte dei dubbi dei lettori del blog. Non ci saranno ulteriori risposte ai commenti dei lettori (al fine di riservare il maggiore impegno possibile ai post più recenti!), ma spero che si possa verificare uno scambio di opinioni tra i lettori stessi. Invito comunque tutti i contribuenti onesti ad aprire i link presenti nel post per leggere integralmente le leggi, le circolari e gli altri documenti ufficiali sull'argomento. Troverete tutte le risposte che cercate!

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* FERRANTI G., Redditi di natura finanziaria - I Edizione, 2008, IPSOA.

48 commenti:

  1. Buon giorno,
    approfitto della cortesia e competenza:
    se utilizzo il mio conto alle Poste svizzere in euro per effettuare pagamenti in Italia tramite bonifico (acquisto oro o qualunque altro bene o servizio) devo segnalare il movimento nel modulo RW?
    Grazie
    Matteo

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  2. Buonasera.
    Ho aperto un conto a Lugano presso Banca Migros intestato a mio nome richiedendo l'assenza di segreto bancario. Tra poco effettuerò un bonifico superiore a 10000 euro da un conto in Italia tenuto presso Fineco e cointestato con mia moglie.
    All'atto della compilazione dl quadro RW, dovrò compilarlo solo io o anche mia moglie ?
    La ringrazio anticipatamente per l'eventuale risposta
    Luigi

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  3. @ Matteo R.: l'orientamento dell'Agenzia delle Entrate è sicuramente per la dichiarazione. Come scrivo nel post con riferimento alla Sezione III (perché di quella parliamo!), secondo il mio personale convincimento, c'è un margine per considerare tale operazione da non dichiarare. Ma ripeto: l'amministrazione finanziaria reputa tale movimento da dichiarare nel quadro RW.

    @ lube: Assolutamente anche la moglie. Proprio nella Circolare 45/E c'è la risposta precisa alla sua domanda (pagina 6).

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  4. Salve, faccio questa domanda perchè attualmente ho un po' di confusione. Vorrei aprire due conti correnti alle poste svizzere. Uno in euro e uno in franchi svizzeri. I soldi che metterei in questi conti sono per risparmio quindi presumibilmente le uniche operazioni che farei sono bonifici verso il conto in italia qualora i soldi che lascio in italia dovessero finire. Nei conti in svizzera non metterei accretido di stipendio e lo spostamento dei soldi verso tali conti avverrebbe tramite bonifico dal conto in italia. La domanda è: che devo fare per essere a posto con il fisco sia nel caso dei bonifici dal conto in italia verso la svizzera che viceversa? In linea di massima i bonifici dovrebbero essere superiori a 10000 euro perchè non ho intenzione di fare molti movimenti, ma le cose cambierebbero se gli importi fossero inferiori a 10000 euro? Altra domanda avrei qualche adempimento da fare nel caso prelevassi contanti da uno sportello in italia dal conto svizzero?
    Dalla tua risposta dipende se aprirò questi conti o meno.
    Grazie in anticipo per l'attenzione.

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  5. Iscritto AIRE. Un lavoro negli Emirati Arabi Uniti. Pagato su una banca locale. Se apro un conto per esempio in Svizzera trasferendo una parte degli emolumenti su quel conto. Fiscalmente cosa mi succede? In Italia? In Svizzera?
    Grazie.

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  6. @ Claudio: il tuo caso ricade nella compilazione delle Sezioni II e III del quadro RW. Ti invito a leggere la Circolare 45/E in cui l’Agenzia delle Entrate spiega che la compilazione della Sezione II può essere evitata in alcuni casi (accredito diretto degli interessi ecc.), mentre quella della Sezione III non può essere mai evitata. Il prelievo di contanti in Italia non ha implicazioni dirette con la normativa sul monitoraggio fiscale e quindi con la compilazione del quadro RW.

    @ Plinio il Vecchio: la normativa sul monitoraggio fiscale si applica ai residenti in Italia. Dunque l’iscrizione all’AIRE e la residenza effettiva all’estero si traducono in un esonero dalla compilazione del quadro RW.

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  7. Davvero un ben blog. Non ho ben capito una cosa. considerato che abbia una casa sfitta all'estero in un paese in cui un immobile non viene considerato ai fini della tassazione da imposte dirette e pertanto non soggetto alla dichiarazione nell'RW (Fonte IPSOA) "non deve essere indicato nel modulo RW l’immobile tenuto a disposizione in un Paese che non ne prevede la tassazione ai fini delle imposte sui redditi (come ad esempio in Francia)"

    PREMESSO questo se dovessi venderlo e col ricavato volessi comprarne un altro in un altro paese trasferendo dunque il denaro momentaneamente presso un'altra banca di altro paese in attesa di comprare altro immobile quale sarebbe la situazione? Trasferimento Estero estero mi pare di capire che non debba essere soggetto al modello RW e una giacenza di 8/10 mesi in un conto aperto appositamente per la transazione?
    Distinti saluti

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  8. Una domanda: se bonifico una somma detenuta in contanti da un paese comunitario (es. Francia) sul mio conto in Svizzera, devo dichiarare qualcosa oppure lo fa la banca francese previa acquisizione dei miei dati in sede di bonifico? Grazie.

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  9. Ma estero su estero usando un e-wallet come Neteller o paypal ?

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  10. Io ho comprato tramite neteller degli articoli nel 2011 superando la soglia dei 10000 euro. Ora, dovrei dichiarare nel quadro rw che ho aperto questo conto e poi i movimenti che ho affettuato anche se sono solo per acquisto di articoli ?
    Grazie.

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  11. @Maya: nonostante l’illustre fonte citata (IPSOA!) l’orientamento dell’Agenzia delle Entrate va nella direzione opposta in seguito alla Circolare 43/E del 2009 secondo cui le norme sul monitoraggio fiscale, e quindi la compilazione del quadro RW, devono intendersi riferite non solo a fattispecie di effettiva produzione di redditi imponibili in Italia ma anche ad ipotesi in cui la produzione dei predetti redditi SIA SOLTANTO ASTRATTA O POTENZIALE. Insomma un funzionario dell’amministrazione finanziaria ti consiglierebbe di compilare il quadro RW anche per la casa sfitta in Francia. Detto questo, i trasferimenti estero su estero si dichiarano nell’ambito della sezione III del quadro RW. Forse ti sei confusa con la sezione I che riguarda trasferimenti per ragioni diverse dall’investimento.

    @Gigi: le norme sul monitoraggio fiscale di cui tratta il post riguardano i residenti in Italia, con riferimento sia ai soggetti monitorati sia ai soggetti monitoranti. Perciò l’intermediario non residente non ha nessun obbligo di rilevazione della transazione. Dunque il trasferimento descritto nel tuo commento potrebbe essere soggetto a dichiarazione nel quadro RW sezione III.

    @Vincenzo: non conosco bene i due strumenti di trasferimento, ma estero su estero si riferisce semplicemente al trasferimento di ricchezza da un Paese che non è l’Italia ad un altro Paese che non è l’Italia a prescindere dagli strumenti o dai contratti utilizzati per porre in essere il trasferimento.

    @emanuele: il commento non è esplicito ma suppongo che il problema si pone perché è stato acceso un conto corrente all’estero. Il trasferimenti di accredito sul c/c estero potrebbero sfuggire alla dichiarazione nel quadro RW se effettuati per ragioni diverse dall’investimento, cioè per spese correnti come mi è sembrato di capire che sia successo (siamo nella sezione I del quadro RW). Tuttavia se alla fine dell’anno il c/c è ancora acceso allora lo stesso c/c costituisce una consistenza di ricchezza detenuta all’estero e perciò in questo caso da dichiarare (siamo ora invece nella sezione II).

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. Una domanda: i miei due figli studiano all'estero (USA) è hanno aperto un conto intestato SOLO a loro (uno ciascuno, unico intestatario) dove dall'Italia con bonifici verso cumulativamente più di 10.000 € all'anno (poco più di 10.000), in varie soluzioni. Il massimo deposito al 31/12 è, di solito, di 500$...
    Il conto è privo di interessi (checking account).
    Devono compilare l'RW? Non sono iscritti all'AIRE, hanno doppia cittadinanza e nessun reddito.
    Grazie!

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  14. Buonasera,
    ho un dubbio pazzesco la cui risposta non sono riuscito a trovare su internet. Spero tanto che qualcuno mi possa aiutare. Ma se trasferisco una somma di denaro in Svizzera aprendo un c/c : per esempio 25.000 euro e' vero che devo pagare una tassa sull'esportazione del 20 o 30 % su tale somma? Quindi spenderei 7500,00 euro? Cosi' mi hanno detto alcuni amici anche se io lo trovo assurdo...Qualcuno mi aiuta?...io girando sul web ho solo sentito parlare di ritenute fiscale sugli interessi... grazie mille!

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  15. @Mario: il tuo commento lascia intendere che i trasferimenti sono effettuati per ragioni diverse dall'investimento all'estero, quindi per le spese correnti che devono sostenere i tuoi figli (vitto e alloggio, rette scolastiche, altro). Inoltre il c/c è infruttifero, sebbene tale dato non sia granché rilevante ai fini del quadro RW, e la soglia rilevante dei 10 mila euro non viene superata nell'ambito delle consistenze di ricchezza. Dunque la fattispecie in oggetto non soggiace agli obblighi sul monitoraggio fiscale e i figli sono esonerati.

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  16. @lilla: non mi risulta nessuna tassa sull'esportazione. Naturalmente occorre considerare il costo del servizio di trasferimento offerto dagli intermediari, ma ci sono tante banche che non applicano commissioni a tali trasferimenti.

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  17. Pensionato in Italia, dal 1 luglio scorso lavoro come consulente per una societa' svizzera in un Paese dell'unione europea (Romania).
    I compensi mi vengono accreditati su un conto a me intestato aperto presso le poste svizzere alle quali non ho specificato se intendessi avvalermi o meno del segreto bancario.
    Dal conto non ho effettuato alcun trasferimento di fondi verso l'Italia ne' verso altri Paesi, ho eseguito dei prelievi all'estero tramite bancomat per le spese correnti e di importo complessivo inferiore a 10.000 euro. Alcuni giorni addietro ho ricevuto l'estratto conto di chiusura del 2011, in cui venivano evidenziati gli interessi maturati e sui quali e' stata applicata una imposta preventiva del 35%.
    Come devo comportarmi: disporre un bonifico degli interessi maturati verso il mio conto corrente italiano dando specificazione nella causale dell’ammontare lordo e della ritenuta applicata? Nella compilazione della dichiarazione quali quadri e quali sezioni dovro' compilare?
    Vi ringrazio anticipatamente per una cortese risposta.
    Ezio

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  18. Grazie per la risposta!
    Fa piacere sentirsi a posto
    :)

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  19. Salve,nelle informazioni per aprire un conto in svizzera mi hanno detto che devo pagare una tassa federale svizzera sulle contrattazioni di 0,15% per le azioni e 0,075% per le obbligazioni, ma che forse è possibile dopo nella dichiarazione dei redditi avere il rimborso di questa tassa.
    lei sa se è effettivamente possibile?

    grazie per la risposta.

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  20. Grazie mille della risposta, finalmente ho sciolto il mio dubbio. :-)

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  21. Buongiorno e, innanzitutto, complimenti per il blog, ben fatto e interessante.
    Ho 2 conti correnti all'estero, in area UE, so già che dovrò compilare il quadro RW sezioni II e III nel caso in cui movimentazioni annue e/o consistenza al 31 dicembre eccedano i 10.000 euro.
    Da cittadino e contribuente onesto, che NON vuole fare alcunché di illegale, avrei una domanda.
    Tenuto conto che viviamo in un paese che parrebbe economicamente instabile, nonché caratterizzato da una classe politica restia a dare il buon esempio, nel momento in cui deve invece chiedere sacrifici ai comuni cittadini, avrei pensato di mettere al sicuro qualche risparmio in una banca offshore, presumibilmente nel Canale della Manica.
    Banche in area UE, infatti, temo potrebbero essere soggette a "rimpatri forzosi"!
    In caso di conto offshore, quindi, sarebbe sufficiente riportare movimenti e consistenza nel quadro RW ed eventuali interessi in RM, per sentirsi a posto, in regola col fisco e con le leggi e senza qualsivoglia altra paura?
    Ovvero, il semplice fatto che si tratterebbe di conto offshore, seppure pienamente dichiarato ed alimentato con bonifici sempre tracciabili, potrebbe comportare altri problemi?
    Della serie, chi evade se la vede con niente, giusto con uno "scudo", chi vuol fare le cose in regola ...!
    Grazie

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  22. Investire all'estero, in qualsiasi parte del mondo, non configura evasione... a priori. Come giustamente hai scritto è sufficiente dichiarare i flussi di denaro con il quadro RW e dichiarare in Italia la ricchezza novella generata dall'originario capitale trasferito (interessi su c/c, plusvalenze su titoli mobiliari, su immobili eccetera). Quindi non ci sono particolari limitazioni ai movimenti di capitale che riguardino i cosiddetti paradisi fiscali. La sua domanda comunque è assolutamente pertinente perché in altri casi la questione si complica. Faccio l'esempio del cittadino italiano che trasferisca la residenza in un Paese black list (diciamo un paradiso fiscale!): per l'amministrazione finanziaria quel cittadino continua ad essere residente in Italia (salvo prova contraria che deve essere fornita dal contribuente) e perciò soggetto all'imposizione nel Bel Paese.

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  23. Grazie per la pronta e chiara risposta, non ne dubitavo!
    Precisando che NON è mia intenzione trasferire la residenza, mi parrebbe di capire, quindi, che non ci sarebbero problemi nell'apertura di un conto offshore, IN MANIERA CHIARA, LECITA E DICHIARANDO IL TUTTO AL FISCO! Giusto?
    Devo allora supporre che quando si sostiene, nel nostro ordinamento, che le somme portate nei paradisi fiscali si assumono provevienti da somme evase, salvo prova contraria da parte del contribuente (perdoni l'inesattezza terminologica!), ci si debba riferire SOLAMENTE alle somme non indicate in RW e/o RM, giusto?
    E che se, invece, si rispetta tale obbligo (da vero "contribuente onesto") non v'è alcunché da temere. E' corretta la mia supposizione?
    Grazie ancora di tutto

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  24. Ciao
    Spiego la mia condizione:
    Sono un trader su derivati (futures) che opera con un broker americano.
    Faccio decine di operazioni al giorno e a margine (più di 5,000 operazioni annue).
    In pratica con un capitale di 10,000 $ muovo un controvalore di circa 200,000 dollari ogni giorno e PIU' VOLTE AL GIORNO!!
    Come mi devo comportare con la Sezione III del quadro RW?
    Se ho ben capito dovrei dichiarare il controvalore delle operazioni, ma a questo punto sarebbe un impresa folle poichè si tratta di miliardi di dollari.....come se ne esce da questa intricata matassa?
    Grazie

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  25. Non so se mi sono spiegato bene....
    Faccio un esempio:
    Con 10,000 dollari a margine, compro alla borsa di Chicago 4 contratti, attraverso uno strumento finanziario (Emini SP), che ha un valore nominale di circa 65.000 dollari per contratto.
    In totale compro un controvalore di 260.000 dollari (4*60.000). Dopo 5 minuti vendo i 4 contratti. Questo modus operandi si ripete più volte al giorno. A fine giornata ho comprato e venduto 40 contratti
    Quindi ho movimentato un controvalore di 260.000*10= 2.600.000 dollari!!!
    Il mio profitto è stato complessivamente di 250 dollari!
    Tutta questa movimentazione come la descrivo nella sezione III del quadro RW?

    Pietro

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  26. Chiedo scusa, ma il termine per la presentazione del frontespizio di Unico + quadro RW è il 30 giugno o il 30 settembre?
    Preciso che a maggio presento il modulo 730.
    Grazie per la disponibilità e competenza

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  27. Interessante questo blog ...complimenti per l'ideatore.
    Scusa Matteo ma io sapevo che se si presenta il mod. unico non serve il 730 forse ho capito male!
    laura.rimini@yahoo.it

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  28. Iscritto all'Aire e senza nessun legame in Italia. Risiedo in un Paese extra-comunitatario (non nella black list) dove vige un accordo con l’Italia per evitare la doppia tassazione dei redditi.
    Mi e' stato proposto un contratto di collaborazione subordinata e continuativa da parte di un'azienda italiana per attivita’ che svolgerei solo all’estero.
    1 domanda:
    Lo stipendio corrisposto e’ soggetto a trattenute previdenziali in Italia? E/o Irpef?

    2 domanda:
    Vorrei farmi accreditare questo stipendio su un conto in un Paese diverso da quello nel quale risiedo, per esempio in Lussemburgo o Svizzera.
    Dimostrato che sono effetivamente un residente fiscale estero nel Paese “X”. Al nostro Fisco puo’ interessare se il trasferimento avviene su un c/c NON del Paese “X” come ad esempio nel Lussemburgo?

    1000 grazie
    Cordialmente

    Roberto

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  29. @Pietro: non riesco a fornire una risposta precisa a distanza perché ci sono troppe variabili da considerare. Però le tue sembrerebbero operazioni di acquisto piuttosto che trasferimenti di ricchezza all'estero e perciò ho il dubbio che non ti riguardi per niente la compilazione del quadro RW.

    @Matteo R.: da Maggio a Giugno se viene effettuata in forma cartacea per il tramite di un Ufficio Postale; entro fine Settembre in caso di invio telematico. Consiglio la presentazione telematica, magari il giorno stesso in cui il tuo intermediario o C.a.f. ti invia il 730... così ti togli il pensiero!

    @laura: ma grazieee!

    @Roberto: la contribuzione previdenziale segue generalmente il principio di territorialità: paghi nel Paese in cui lavori. Quindi le trattenute previdenziali non saranno certo italiane. Poi come ho spesso scritto i non residenti veri (iscritti AIRE e residenti DAVVERO all'estero) non pagano imposte in Italia e non sono soggetti alla normativa sul monitoraggio fiscale. Gli obblighi fiscali sorgono infatti in dipendenza della residenza e non della cittadinanza.

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  30. Sono cittadina italiana residente in Italia e nel mese di agosto 2011 ho aperto un conto corrente a Barcellona ed ho fatto un bonifico di 1000000,00 di euro ereditati da mia madre (sono pensionata al minimo).
    Due mesi dopo ho riportato i soldi in Italia con un bonifico di 1000000,00 di euro dal conto di Barcellona al mio conto corrente in Italia.
    L'investimento immobiliare che volevo fare a Barcellona è naufragato, anzi non è nemmeno iniziato.
    Problema: devo fare il quadro RW nella prossima dichiarazione dei redditi? E se la risposta è sì, quale sezione devo compilare?
    Grazie infinite.
    Lei fa un lavoro egregio.
    Cordiali saluti
    marino73

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  31. Buonasera,
    complimenti per il sito. Ottimo lavoro e ottimi interventi da parte dei lettori.
    Passo alla domanda: ho un c/c in euro presso PostFinance (svizzera). La Posta Svizzera non prevede il bonifico automatico degli interessi maturati (una volta all'anno) verso un c/c in Italia (sempre intestato a mio nome). Un bonifico comprensivo di detti interessi (+ l'informazione sull'importo lordo detenuto sul conto + informazioni sulla ritenuta già effettuata dalla Svizzera) effettuato, nei tempi previsti (entro cioè il mese dalla maturazione degli interessi), da parte del medesimo correntista (cioè io) può costituire esonero oggettivo alla compilazione del modulo RW, secondo quanto stabilito dalla Circolare 45/E dell'Ag. delle Entrate?
    Grazie infinite.
    Saverio

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    1. Salve Saverio, volevo chiederle se per caso ha ricevuto risposta alla sua domanda, che è identica a quella che vorrei porre io in questo blog. grazie, Daniela

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  32. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  33. Buongiorno, spero possiate aiutarmi perché sono completamente persa tra i quadri RW e anche molto spaventata non riuscendo a capirci assolutamente nulla.

    Possiedo un immobile in Spagna, libero da ipoteca e non affittato ed un conto corrente aperto presso una banca spagnola infruttifero che utilizzo per i pagamenti delle utenze e varie spese di mantenimento dell'appartamento.
    Durante l'anno dal conto corrente italiano effettuo verso il conto corrente spagnolo diversi bonifici per mantenere il conto.
    Sul conto corrente spagnolo inoltre un mio amico, residente spagnolo che ha delega sullo stesso, spesso effettua bonifici in entrata per aiutarmi nel mantenimento delle spese quando io non sono in grado di inviare denaro per coprire il conto e in uscita per recuperare le somme prestate quando riesco ad inviare denaro dall'Italia.
    Un volta al mese effettuo un bonifico di 100 euro per il pagamento del giardiniere
    Il tutto sommato supera l'ammontare di 10.000 euro annui.

    Nel quadro RW cosa devo indicare esattamente?

    - I trasferimenti dal mio C/C italiano verso quello spagnolo? (italia verso estero)

    - I trasferimenti dal C/C spagnolo del mio amico al mio C/C spagnolo e viceversa ? (estero su estero)
    In questo caso dovrei indicare sia il conto di partenza che di destinazione del relativo trasferimento?

    - I trasferimenti verso il C/C spagnolo del giardiniere? (estero su estero)
    Anche in questo caso indicando i dati di entrambi i conti correnti?

    - I pagamenti delle varie domiciliazioni bancarie (bollette luce, gas, telefono, spese condominiali)?
    Questo sarebbe terribile, le domiciliazioni bancarie sono moltissime e i giustificativi non mi forniscono l'Iban dei fornitori

    Nel 2011 ho inoltre bonificato dal mio conto italiano circa 3.000€ sul C/C di un amico al quale ho fatto un prestito personale (mai restituito)
    - devo indicare anche questo con gli estremi del ricevente?

    Infine nel calcolo dei 10.000€ annui devo tener conto anche degli importi impiegati per il pagamento delle utenze?

    Mi rendo conto di aver posto molte domande forse non nel modo più coretto, ma sono davvero molto confusa. Vi sarei infinitamente grata se poteste darmi una mano nel chiarirmi un po' le idee perché non so nemmeno che dati fornire al commercialista perché mi possa compilare la dichiarazione in modo corretto.

    Un Sincero ringraziamento a chi avrà la pazienza di aiutarmi
    Alessandra

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  34. Buongiorno, nel mese di gennaio 2012, ho aperto un conto corrente di 11.000 euro in un Paese Ue (no Eurozona), vorrei sapere se devo presentare il quadro Rw già dalla dichiarazione redditi di quest'anno o da quella del 2013.
    Grazie mille.

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  35. Buongiorno,
    ho due conti correnti esteri, uno di 200 sterline aperta in una banca di Londra nel 1983 che poi è stata trasferita d'ufficio da loro ad un conto offshore, ed un conto in Australia aperta nel 1976 che adesso ha 5000 dollari australiani. Sono residente in Italia dal 1983. Il patrimonio estero è del valore di circa 4000 euro in totale. Con le nuove normative li devo dichiarare? Sono un po' confusa perché pensavo che i depositi sotto i 10mila euro non erano soggetti a dichiarazione.
    Grazie in anticipo.

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  36. Buon giorno,
    chiedo se l'importo del valore dell'investimento da inserire nel modulo RW sezione II (nel mio caso è il saldo di conto corrente) deve essere comprensivo o no degli interessi (presumo di no, visto che gli stessi vanno dichiarati a parte nel quadro RM rigo 12).
    E per il quadro RM sez. XVI (valore attività finanziaria) ai fini della nuova imposta dell'1xmille ? Grazie

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  37. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  38. Salve, da più di vent'anni detengo un conto corrente non fruttifero in un paese dell’eurozona dove mi reco una volta l'anno. Nel 2010, prevedendo di trascorrervi un anno, ho fatto un bonifico bancario dall'Italia di € 16.000 che si sono aggiunti alla somma già giacente sul mio conto estero eurozona (2.000 € circa). Poi di quella somma non ho speso quasi più nulla, in quanto ho soggiornato in quel paese solamente per un periodo brevissimo. All’inizio del 2011 ho aperto un libretto di risparmio in cui ho accantonato 15.300 € che, nel 2011, ha maturato interessi per un totale di € 296 esenti da tasse. Devo dichiare questo conto corrente con i relativi interessi maturati? Rischio una sanzione per questa giacenza non dichiarata dal 2010, anche se gli interessi sono maturati solo nel 2011? Che sanzione rischierei per questo bonifico del 2010 dall’Italia, attraverso la mia banca, di € 16.000? La prego di darmi un chiarimento in tempi brevi, la prossima settimana devo presentare il mio 730 e non so cosa sia meglio fare. La ringrazio per la disponibilità.
    Luca

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  39. Salve,
    Ho lavorato per un periodo in Australia, iscritto all'Aire e con stipendio accreditato su c/c australiano.Quando sono rientrato in Italia nel 2009 non ho chiuso il c/c sul quale ho continuato a ricevere interessi che mi sono sempre stati tassati alla fonte.Mi chiedo se questa disponibilita' all'estero vada dichiarata insieme con gli interessi che maturo.
    Grazie,
    Luca

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  40. Salve,
    da diversi anni sono contitolare, con altra persona, di un conto corrente in Svizzera in valuta locale, di importo sempre superiore ai 10.000 euro (disgiuntamente, cioè con facoltà per entrambi di compiere operazioni l’uno indipendentemente dall’altro). Entrambi ne abbiamo sempre regolarmente fatto denuncia ogni anno nel quadro RW del Mod. UNICO, inserendo ciascuno un importo pro quota pari al 50% sia della somma totale detenuta al 31/12 di ogni anno (nella Sez. II del quadro), sia delle movimentazioni in entrata ed in uscita dal conto (nella Sez. III).
    In questi giorni, al momento di compilare UNICO 2012, ho però scoperto che il 13/09/2010 l’Agenzia delle Entrate ha emanato una circolare (la n. 45/E) contenente dei chiarimenti relativi al monitoraggio fiscale delle somme detenute all’estero, in cui si disponeva che, in caso di attività finanziarie cointestate, il quadro RW deve essere compilato da ogni intestatario con riferimento all’intero valore delle attività stesse, qualora egli ne abbia la disponibilità piena. Cioè, nel mio caso, nel Mod. UNICO 2011 dello scorso anno (essendo la circolare datata settembre 2010) avrei dovuto inserire il 100% degli importi anziché il 50% come fatto da noi cointestatari.
    Per questo vorrei chiedere: l’avere dichiarato una quota pro capite anziché l’intero viene considerato dall’Agenzia delle Entrate come evasione, con sottoposizione quindi a severe sanzioni? Faccio notare che in realtà non c’è stato alcun minor pagamento di imposta dovuta, nessuna somma è stata sottratta all’Erario, in quanto ciascuno avrebbe comunque dovuto pagare il 50% degli interessi sul conto corrente.
    E cosa è consigliabile fare ora: applicare semplicemente in UNICO 2012 la circolare emanata nel 2010, oppure fare qualcos’altro?
    Ringrazio anticipatamente per un parere in merito.
    Luciano

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  41. salve e grazie in anticipo per i suoi consigli
    ho aperto un conto corrente negli usa per l' anno sabbatico di mia moglie e ho inviato 45ooo euro. il conto ha reso circa 8 euro di interessi
    1) dovro' compilare tutte le sez. del quadro RW ?
    2) dove trovo i vari codici che mi vengono richiesti?
    3) posso allegare Unico e presentarlo al CAF insieme al 730?
    mi scuso per la banalita' delle domande ma essendo la prima volta si e' nel panico
    grazie

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  42. Salve,
    complimenti per il blog ed i suoi contentuti, ma vista la complessità del tema avrei bisogno di alcuni chiarimenti in merito alla mia situtazione, che proverò a descrivere.
    1) ho un conto corrente con una grossa cifra, derivante dalla vendita di un immobile nel 2008 sfitto da anni, presso una banca degli stati uniti d'america.
    2) non ho mai presentato il modello RW
    3) vorrei presentare quest'anno il modello RW, per regolarizzare la mia posizione. Mi chiedo se rischio di essere sanzionato per tutti gli anni pregressi e se si in che forma.
    4) vorrei fare rientrare questi capitali in Italia
    In che modo devo operare legalmente?

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  43. Buongiorno,

    avrei bisogno del suo aiuto. Io sono italiano residente in UK da 15 anni, iscritto AIRE, mia moglie e' francese anche lei residente in UK da 15 anni.
Mia moglie ha venduto due immobili in Italia, il primo 5 anni fa e il secondo lo scorso dicembre, pagando regolarmente le tasse sulla plusvalenza.
Il ricavato (totale 100mila euro) di queste vendite lo ha trasferito, tramite assegno circolare su un conto intestato ai miei genitori (italiani, residenti in Italia) in quanto non avevamo un conto in Euro in Italia.
Ora abbiamo aperto un conto in Euro in UK a mio nome, offshore a Isle of Man e vorremmo chiedere ai miei genitori di trasferire i 100mila euro su quel conto.
Le domande che vorremmo porle:

    1) Si puo' fare il bonifico legalmente?

    2) Si deve fare qualche dichiarazione?
    
3) Dobbiamo (o dovremo) rispondere all'erario italiano in qualsivoglia maniera per questa somma?
Ripeto e' tutto regolarmente guadagnato, risparmiato e tutte le tasse sono state fino ad ora pagate.

    Grazie in anticipo.

    Max

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  44. Max, da come lei descrive il caso, il trasferimento che i suoi genitori devono effettuare può considerarsi senza dubbio un "trasferimento all'estero per ragioni diverse dall'investimento" da dichiarare nella sezione I. Tuttavia se tale trasferimento avviene per mezzo di un istituto bancario l'obbligo dichiarativo non sussiste. Quindi per rispondere alle sue domanda, si può fare il bonifico legalmente, non si deve dichiarare ma in ogni caso l'Erario ha la facoltà di chiedere maggiori informazioni su tali trasferimenti di denaro. Iniziate fin da ora a conservare tutte le ricevute contabili delle operazioni effettuate e vari altri documenti giustificati in modo tale che in futuro, se ci dovesse essere una verifica, voi possiate spiegare al Fisco che si è trattato solo di uno scambio di denaro infruttifero determinato da ragioni meramente "logistiche".

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  45. non riesco a trovare risposte a questo: se compro oro sopra i 10000 euro tramite bullionvault,dove l 'intermediario è la banck of america di milano(quindi effettuando un bonifico nazionale)devo dichiarare qualcosa nel riquadro 1?(penso di no). e nel riquadro 2(per il possesso di preziosi all'estero)?l'intermediario è sempre la bank of america a Milano..o è indifferente l'intermediario e conta solo il fatto che possiedo oro all'estero? grazie in anticipo
    Carlo

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  46. Ma se volessi trasferire una cifra di qualche migliaia di Euro dall'Italia, come dovrei fare senza avere un conto corrente italiano?
    Prima di chiuderlo effettuavo un bonifico dal mio conto italiano al mio conto estero (paese con accodi fiscali con l'Italia). Io sono un AIRE ed il mio domicilio fiscale non è più in Italia.
    Ci sono riferimenti di legge per capire?
    Grazie.

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  47. Durante due anni negli Emirati Arabi con contratto Emiratino e iscrizione Aire con residenza estera ho accumulato su conto corrente negli Emirati arabi un determinato ammontare. Mi ritrovo oggi a voler spostare questi soldi su un conto offshore e ad essere tornata residente in Italia.
    Cosa e come dovrei dichiarare? Grazie!

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